15 Aprile 2015
IL PENSIERO DELLA SETTIMANA
Che cosa pensereste di un uomo che lavorasse il campo del vicino e lasciasse incolto il suo? Ebbene! Voi fate lo stesso. Scavate continuamente nella coscienza degli altri e lasciate incolta la vostra. Oh! Quando arriverà la morte, come rimpiangeremo di aver tanto pensato agli altri e così poco a noi stessi! Poiché è delle nostre azioni e non di quelle degli altri che dovremo rendere conto. (Santo Curato d’Ars)
Leggendo i commenti dei lettori sui quotidiani o sui cosiddetti “social”, oppure i dibattiti televisivi ma anche le conversazioni tra amici, si rimane colpiti dal diluvio di accuse che vengono pronunciate: c’è una rabbia diffusa perché gli altri non fanno (o non farebbero) il loro dovere, o rubano o guadagnano troppo…: i politici, i giudici, gli statali, i preti, gli imprenditori, i dipendenti, gli stranieri, i calciatori, ecc. Non si salva nessuno, salvo chi condanna che – per definizione – ha sempre ragione o magari “salva” soltanto la propria categoria di appartenenza.
Viene il dubbio che, occupandosi così tanto del dovere degli altri, ci si preoccupi poco del proprio. Del resto, se gli altri rubano, anch’io mi sento, in un certo senso, legittimato a fare altrettanto!
Sembrano quindi tenute in scarsa considerazione le raccomandazioni del santo Curato d’Ars, il quale ci ricorda che dovremo rendere conto a Dio delle nostre azioni, non di quelle degli altri. Si potrebbe aggiungere che, se ciascuno si occupasse soprattutto di fare bene il proprio dovere, anziché fare le pulci a ciò che gli altri non fanno, questo mondo sarebbe sicuramente un po’ più bello di com’è ora.